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“Il daino sul divano”
Progetto di rivalutazione boschiva, con annessa area didattica

Chi siamo

Chi si è mai ritrovato in un bosco senza sapere da cosa fosse circondato? Sicuramente almeno una volta nella vita ci è capitato di farci questa domanda e il cambiamento climatico che sta minacciando tutti gli ecosistemi non aiuta di certo. I vari cambiamenti che stanno sconvolgendo il mondo interessano anche piccole realtà come le nostre montagne. Si osservano sempre di più boschi sfruttati per la silvicoltura e per gli interessi economici dell’uomo. Quello che noi di Legambiente ci chiediamo è: cosa possiamo fare noi per garantire la biodiversità e “distruggere” l’idea di questo sfruttamento malsano? Uno dei nostri soci giovani, Alessandro, si è posto questa domanda e si è interrogato sull’azione migliore per raggiungere questo obbiettivo. Osservando i nostri territori è arrivato all’idea di trovare un luogo sulle montagne pistoiesi che ci permetta di riportare alla luce il vero aspetto della natura locale.

Nella fase successiva si entra nel fase di coinvolgimento e sensibilizzazione ambientale, che vede come protagonisti i ragazzi di tutte le fasce d’età, dalle scuole primarie alle università. Abbiamo riflettuto su varie ipotesi di intervento: la ripiantumazione di alberi endemici coinvolgendo i ragazzi più piccoli, la creazione di percorsi didattici all’interno dell’area con cartellonistica specifica, disponibilità all’uso dell’area per ricerche universitarie, possibilità di usare l’area per campeggi a scopo educativo (campi di volontariato, scout, centri estivi…), tutto ciò nel rispetto completo dell’area.

 

Perché tutto questo?

Il recupero di quest’area naturale e la sua salvaguardia, non solo ci permette di tutelare la biodiversità del luogo ma ci consegna l’arduo compito di trasmettere alle nuove generazioni il concetto della coesistenza uomo-natura. Il messaggio che vogliamo mandare ai ragazzi dei nostri territori è quello che si può vivere in contatto con la natura, rispettandola e prendendosene cura. L’area diventerebbe un luogo di condivisione, dove i ragazzi possono crescere, apprendere nozioni e sviluppare la sfera psico-fisica. Uno degli obbiettivi è quello di far diventare l’area una riserva orientata, luogo dove le attività venatorie sono vietate, dove gli alberi del territorio possano crescere indisturbati per poter essere in futuro testimoni della riuscita del nostro progetto.

Di cosa abbiamo bisogno?

Il nostro sogno è una collaborazione con tutte le possibili associazioni coinvolgibili nel progetto, per cercare di create una rete di autosufficienza per la salvaguardia e il mantenimento dell’area. Il bisogno primario che abbiamo però, è quello di trovare l’area per poter realizzare il nostro progetto. La nostra richiesta è quella di aiutarci a cercare un luogo con le caratteristiche sopraelencate. Basta poco per poter raggiunger il nostro obbiettivo, si chiede semplicemente di spargere la voce e di farci sapere tramite il sito di Legambiente o i contatti in fondo, se avete idee o luoghi da proporci. Tutto questo sarà possibile solo se la nostra sarà una vera e propria cooperazione.

Contatti: Alessandro Narisi

Email => alessandronarisi@yahoo.it  Cellulare => 3518575304

Amici su una montagna

Grazie all’esperienza maturata negli anni, di volontariato e partecipazione a corsi legati alla biodiversità, Alessandro ha pensato di rimboccarsi le maniche, coinvolgere Legambiente e più persone possibili per realizzare quest’idea, che vede il suo realizzarsi in più fasi.

 

 

Il primo passo consiste nel trovare un appezzamento boschivo con determinate caratteristiche: la presenza di alberi endemici (ovvero di origine italiana e in particolar modo della Toscana, come ad esempio il castagno); la possibilità di acquisizione di terreni adiacenti per una futura espansione dell’area; una zona pianeggiante per permettere la realizzazione delle fasi successive e possibilmente che sia ben raggiungibile.

 

Lo step successivo vede la manutenzione dell’area, che comporta: la messa in sicurezza del luogo, il taglio degli alberi non autoctoni (con possibilità di riciclo), pulizia del sottobosco e creazione di un piccolo casottino adibito a magazzino.

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