Aggiornamenti in peggio Il complesso in oggetto venne preso in esame, come altri, nel report 2018 sulle "Terre di nessuno." Da allora, anche in virtù di un sopralluogo e di foto più accurate, si riscontrano significativi peggioramenti. Alcune persone a cui mi sono rivolto per saperne di più, mi hanno detto che i muri esterni, almeno quelli a mattoni prospicienti Via Cammelli sono sottoposti a vincolo della Sovrintendenza per le Belle Arti e quindi, anche volendo, non potrebbero essere abbattuti, come invece si potrebbe fare per le strutture interne. Mi domando, però: " Se ci fossero minacce di crolli, anche parziali, e quindi situazioni di potenziale pericolo per la pubblica incolumità, cosa vorremmo fare? Insistere a mantenere un vincolo che, a mio avviso già discutibile, diverrebbe, a quel punto, addirittura cervellotico?". Da qualunque parte ci si affacci o si sbirci all'interno degli immobili, l'impressione di degrado e sfasciume è notevolissima. Addirittura, si ha anche la presenza di alcuni radiatori che, caduti verso terra dopo lo sfondamento del solaio che divideva il pianoterreno dal primo piano, sono rimasti sospesi, in qualche modo, trattenuti dalle longarine in ferro che costituivano l'anima del suddetto solaio. Tutto l'insieme, costituito da circa tre corpi di fabbrica e molto più grande di quanto apparve cinque anni fa ad un esame più sommario dell'attuale, è, quasi da ogni lato, strettamente confinante o attaccato, con le proprie mura, a diverse case di civile abitazione, ordinate e pulite nel loro insieme, e ciò costituisce un ulteriore elemento stridente della situazione. Ciò premesso, sarebbe urgente che l'amministrazione comunale dicesse con chiarezza ciò che vuole o può fare per ovviare a questa situazione certamente non bella, dato anche il luogo in cui ci si trova. Tutto questo complesso ruderale è, tra l'altro, ben visibile anche dal ponte della vicina Via Macallé.
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