IL VINCIO DI MONTAGNANA COME UNA TERRA DI NESSUNO.
- giovannellipiero
- 7 giorni fa
- Tempo di lettura: 1 min
Il presente report inizia a Pontelungo, sul punto di confluenza del Vincio con l'Ombrone e prosegue a ritroso per circa due km, con circa cinque punti di ripresa dello stato del corso d'acqua. L'alveo del torrente è invaso senza soluzioni di continuità da ogni sorta di vegetazione, da quella arbustiva fino a quella arborea di medio e alto fusto, con una tale abbondanza da rendere spesso difficilmente visibile il corso dell'acqua e da fare facilmente comprendere che in caso di grossa piena si creerebbero in diversi punti forti problemi di corretto e veloce deflusso, con probabile sradicamento ed asportazione di una notevole massa vegetale, anche arborea, in grado di ostruire vari punti a valle, ad iniziare da ponti stradali e/o punti di restringimento dell'alveo. Lo stato di cose descritto chiama inevitabilmente in causa le responsabilità del Consorzio Medio Valdarno, il quale, anche in un recente passato, si è dilungato in lavori perfettamente inutili in luoghi e parti di alveo che non ne avevano alcuna necessità ed ha trascurato del tutto il corso di cui si parla, ma certamente non solo quello.
Vi è, poi, da segnalare, in molti punti, lungo la Via della Buca, nel tratto sottostante il colle di Giaccherino, la grave mancanza di muri di sponda che, unita alla presenza di vegetazione abbondante ed intricata a bordo strada, rende difficilmente visibile il bordo della strada medesima e la scarpata, di almeno 3-4 metri che vi si nasconde dietro, con concreto pericolo, specie di notte, che in macchina, senza neppure averne la percezione, si possa finire nel sottostante letto fluviale.





Commentaires