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L'accoglienza dei bambini di Chernobyl (2003-2019)

Aggiornamento: 2 dic 2020



A trent’anni dal più grande disastro nucleare della storia, Chernobyl e le zone limitrofe di gran parte della Biolerussia soffrono ancora di un pesante inquinamento da radiazioni, che essendo tuttora presenti nel terreno e nell’acqua, continuano a essere causa di gravi patologie, specialmente nei bambini.

Per questo motivo ogni anno Legambiente Pistoia organizza soggiorni di accoglienza temporanea e risanamento per i bambini provenienti dalle zone contaminate.

I soggiorni, che si svolgono nel periodo di giugno 2017, vedono la collaborazione di numerose famiglie presso cui troveranno alloggio i bambini, nonché di volontari della nostra associazione, per quello che riguarda le attività didattiche e i centri estivi.

Durante il soggiorno, presso alcune strutture sanitarie locali vengono eseguite una serie di analisi mediche ed ecografie, per valutare lo stato di salute dei bimbi.

Oltre al positivo impatto psicologico derivante dai soggiorni/vacanza, è stato riscontrato che nei bambini, dopo circa un mese di lontananza dai luoghi di provenienza, il tasso di contaminazione da radioattività cala in media dal 30 al 50%


Nel 2020 a causa della pandemia l'attività di accoglienza è stata purtroppo sospesa. Grazie ad un fondo istituito in memoria di Egizio Corazza il progetto proseguirà appena le normative sanitarie che regolano i viaggi internazionali lo consentiranno.











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